Emotional targeting
Quando parliamo del nostro personal brand dobbiamo prima di tutto avere chiaro quale obiettivo ci proponiamo di raggiungere e a chi rivolgerci, l’emotional targeting serve proprio a soddisfare questa seconda esigenza.
• Per quale motivo ci stiamo promuovendo?
• A chi vorremmo arrivasse il nostro messaggio, da chi desideriamo essere notati?
Spesso promuoviamo online la nostra attività o la nostra azienda senza effettuare un’analisi iniziale di questo tipo.
CONOSCERE IL PROPRIO PUBBLICO
Conoscere le persone cui ci rivolgiamo è uno degli elementi alla base del nostro personal branding, spesso invece si parte dalla fine, ossia dal promuoversi.
Anna Rachele Capolingua mi ha colpito nel marzo scorso durante un suo webinar in tema di emotional targeting, ossia la capacità di comprendere in modo empatico le emozioni del pubblico al quale ci rivolgiamo e non solo definire la nostra buyer persona attraverso l’identificazione oggettiva e un po’ asettica dei dati geografici, professionali, seniority o altro.
INTERCETTARE EMOZIONI, PAURE, BISOGNI
La promozione di noi stessi, come brand, parte dalla conoscenza profonda del nostro pubblico in relazione alle sue emozioni.
Per esempio il nostro potenziale cliente
• quali timori ha
• quali domande ci pone in modo ricorrente
• per quali motivi solitamente non acquista i nostri prodotti o servizi
• ha già avuto esperienze precedenti?
Le emozioni sono quindi l’elemento chiave da esaminare e denotano la scelta di porre le persone al centro della nostra strategia di comunicazione.
Scopriamo con l’articolo di Anna Rachele cosa significhi nella pratica identificare le emozioni della nostra buyer persona.
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